Pietro Cavalazzi realizza a mano archi barocchi. A differenza degli altri archi, gli archi barocchi seicenteschi non hanno curvatura e permettono di eseguire colpi d'arco caratteristici nel fraseggio della musica barocca. Questi archi sono realizzati in legno serpente, che conferisce loro la perfetta combinazione di flessibilità e resistenza. Non solo sono belli da vedere, ma producono un suono nitido grazie all'eccezionale peso specifico del legno.
Esperto in costruzione archetti, Pietro Cavalazzi crea archi classici che si rifanno al XVIII secolo. Le loro caratteristiche distintive sono: la materia prima è legno serpente, la curvatura è concava e la tensione del crine è regolata da una meccanica a vite, producendo un suono incomparabile facilmente riconoscibile dall'epoca settecentesca.
Tra la fine del 1700 e l'inizio del 1800, un'entusiasmante evoluzione degli archi per strumenti a corda ebbe inizio con due brillanti progressi: la scoperta del legno di Pernambuco come materia prima per gli archi e la rivoluzionaria invenzione dell'anello del nasetto. Il prezioso legno di pernambuco, compatto e nervosissimo, permette contemporaneamente all'esecutore un'eccezionale agilità nei colpi d'arco e un suono potente, che dalla transizione a oggi rendono realizzabili i più arditi virtuosismi.
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